La Regione Emilia-Romagna rinnova il suo impegno nella lotta al gioco d’azzardo patologico. Con uno stanziamento di oltre 3,2 milioni di euro per il 2024, le aziende sanitarie locali avranno nuove risorse per rafforzare la prevenzione, il trattamento e il supporto alle persone colpite da ludopatia. Secondo i dati regionali, sono già 1.253 i pazienti assistiti attraverso i servizi territoriali, un numero che conferma l’urgenza di affrontare con decisione un fenomeno in crescita.
🧠 Cos’è la ludopatia e perché è un problema sociale
La ludopatia – o gioco d’azzardo patologico – è una dipendenza comportamentale che altera il rapporto del giocatore con il denaro, il tempo e le relazioni personali. Non si tratta di una semplice abitudine, ma di una vera e propria malattia riconosciuta a livello sanitario, che può causare gravi conseguenze economiche, sociali e psicologiche. La Regione Emilia-Romagna è da tempo in prima linea per fronteggiare questa emergenza, con politiche integrate tra prevenzione, assistenza e riabilitazione.
💸 Il piano regionale: 3,2 milioni per il 2024
Il nuovo finanziamento regionale, destinato alle Ausl locali, ammonta a 3.230.000 euro. Le risorse verranno impiegate in:
- Potenziamento dei servizi di cura
- Attività di prevenzione nelle scuole e sul territorio
- Formazione degli operatori sanitari e socio-educativi
- Azioni di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza
Questi fondi si aggiungono a quelli già messi a disposizione dal Servizio sanitario nazionale, confermando l’impegno concreto dell’Emilia-Romagna nel contrasto alla ludopatia.
🏥 I numeri dell’assistenza: 1.253 persone seguite
Nel 2024, sono state 1.253 le persone assistite dalle Ausl della regione per problemi legati al gioco d’azzardo patologico. Si tratta in larga parte di uomini (circa l’85%), ma si registra anche una crescita preoccupante tra le donne e i più giovani.
Tra i servizi offerti rientrano:
- Colloqui psicologici individuali e di gruppo
- Supporto psichiatrico e farmacologico
- Consulenze familiari
- Iniziative di reinserimento sociale
🛑 Focus sulla prevenzione: scuole, comuni e famiglie coinvolte
Una parte significativa dei fondi sarà destinata a progetti educativi e preventivi, soprattutto rivolti alle scuole superiori e ai territori più a rischio. L’obiettivo è quello di intercettare i comportamenti problematici prima che diventino patologici, con strumenti efficaci e un linguaggio adatto alle nuove generazioni.
Sono previsti anche laboratori didattici, attività teatrali, sportelli di ascolto e percorsi formativi per insegnanti e genitori.
📊 Il quadro regionale: monitoraggio e azioni mirate
La Regione ha attivato da anni un sistema di monitoraggio dettagliato, che consente di raccogliere e analizzare dati su:
- Fasce d’età più colpite
- Tipologie di gioco più diffuse (gratta e vinci, slot machine, scommesse online)
- Interventi terapeutici più efficaci
Questo approccio scientifico permette di orientare meglio le risorse e aggiornare continuamente le strategie d’intervento.
⚖️ L’Emilia-Romagna come modello per le altre regioni
La coerenza delle politiche pubbliche, la sinergia tra istituzioni sanitarie, enti locali e terzo settore rendono l’Emilia-Romagna un modello a livello nazionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Nel tempo, la regione ha adottato:
- Regolamenti urbanistici per limitare la presenza di sale gioco nei pressi di scuole e ospedali
- Iniziative di sensibilizzazione rivolte agli esercenti
- Collaborazioni con associazioni che operano sul territorio
👥 Un impegno collettivo per proteggere le persone
Il contrasto alla ludopatia non può essere lasciato solo al sistema sanitario. È fondamentale il ruolo di scuole, famiglie, comuni e associazioni, in una logica di responsabilità condivisa. L’obiettivo non è demonizzare il gioco, ma proteggerne gli aspetti ludici, prevenendo le derive patologiche che mettono a rischio le persone più fragili.
🔍 Conclusione
Con oltre 3 milioni di euro stanziati e più di 1.200 pazienti già assistiti, la Regione Emilia-Romagna conferma un impegno concreto contro la ludopatia. Un piano organico e ben strutturato, che integra prevenzione, cura e reinserimento, offrendo un esempio virtuoso anche per il resto del Paese.