Il gioco online in Italia continua a crescere: nel 2024 gli italiani hanno puntato complessivamente 65,3 miliardi di euro. Una cifra enorme, che testimonia quanto il settore sia radicato e in continua espansione. Ma la domanda che molti si pongono è un’altra: quanto guadagna lo Stato da questo giro d’affari miliardario?
📊 Il giro d’affari del gioco online in Italia
Secondo i dati ufficiali, nel 2024 il volume totale delle giocate online ha raggiunto i 65,3 miliardi. Questa cifra non rappresenta però il profitto degli operatori: gran parte viene restituita ai giocatori sotto forma di vincite. Il margine reale, su cui si calcolano tasse e prelievi, è il Gross Gaming Revenue (GGR), ossia la differenza tra somme giocate e vincite pagate.
💰 Quanto guadagna lo Stato: aliquote e prelievi
Lo Stato italiano applica imposte dirette sul GGR, con percentuali diverse a seconda del tipo di gioco:
| Settore | Aliquota fiscale applicata | Prelievo sul GGR |
|---|---|---|
| Scommesse sportive online | 24,5 % | Sul margine lordo delle scommesse |
| Casinò online (slot, roulette, blackjack, ecc.) | 25,5 % | Sul margine lordo dei giochi |
| Poker online (cash e tornei) | 20 % | Sul margine lordo del rake/fee |
| Bingo e lotterie online | 20 % circa | Sul margine lordo delle giocate |
Questo significa che lo Stato non guadagna sul “totale delle puntate”, ma sul margine trattenuto dagli operatori.
📈 Entrate fiscali generate
Se consideriamo che il margine medio degli operatori oscilla tra il 5 % e il 10 % del giocato, su 65,3 miliardi di puntate il GGR stimato si colloca tra i 3 e i 6 miliardi di euro.
Applicando le aliquote fiscali:
- Lo Stato incassa oltre 1 miliardo di euro l’anno solo da imposte dirette sul gioco online.
- A ciò si aggiungono i costi delle licenze, i contributi di vigilanza e le entrate indirette legate al settore.
🏛️ Regolamentazione e ruolo dell’ADM
Il settore è controllato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che ha il compito di rilasciare licenze, vigilare sul rispetto delle norme e garantire trasparenza e sicurezza ai giocatori. La recente proroga delle licenze fino al 2025 mira a traghettare il sistema verso una nuova gara pubblica che ridefinirà requisiti e costi per gli operatori.
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🌍 Confronto con altri Paesi europei
- Spagna: aliquota media del 20 % sul GGR, con controlli severi sulle pubblicità.
- Francia: sistema più rigido, con tasse fino al 33 % su alcuni giochi.
- Regno Unito: modello flessibile, con il 21 % di tassa sul margine.
L’Italia resta uno dei mercati più redditizi per lo Stato, grazie a imposte relativamente alte ma bilanciate da un’offerta ampia e regolamentata.
📝 Conclusione
Il dato dei 65,3 miliardi di euro giocati nel 2024 mostra la centralità del gambling online in Italia. Lo Stato, grazie a prelievi fiscali sul margine, incassa oltre un miliardo di euro l’anno, mentre i giocatori possono contare su un sistema regolamentato e sicuro sotto l’egida dell’ADM.
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