OPERAZIONI DI POLIZIA NEL GIOCO: LA RUSSIA
Operazioni di polizia nel gioco: la Russia. E’ il secondo appuntamento per quanto riguarda le situazioni poco chiare nel gioco d'azzardo, soprattutto quando il confine dell’illegalità viene superato in modo così netto. Vi elencheremo alcuni casi clamorosi di vere e proprie bische clandestine che hanno portato ad infrangere le regole degli stati sovrani.
Il caso della Russia
Tra le operazioni di polizia più rilevanti degli ultimi anni c’è quella avvenuta in Russia. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, nel 1991, venne reintrodotto il gioco d’azzardo che produsse grandi profitti e creò un settore che prosperò un giro intorno ai 6 miliardi di dollari. Questo prima di divenire illegale, con la dipendenza dal gioco divenne un problema diffuso e il primo ministro Vladimir Putin fu costretto a intervenire.
La decisione di Putin del 2009, ma…
Nel luglio 2009, la Russia impose il divieto del gioco d'azzardo all’ interno dei confini nazionali. Tranne in quattro zone, come avvenne in Corea del Sud, che si trovavano in aree remote del paese. Molti casinò e sale da gioco continuarono ad operare dopo l’entrata in vigore della legge, ma la corruzione era molto diversa da quella vista in Corea. La polizia, secondo più parti, era in realtà direttamente responsabile del fatto che le bische restassero aperte e spesso incassava laute tangenti dai proprietari.
Le chiusure non venivano effettuate solo con un avviso sulla porta e un invito ai giocatori ad andarsene. La polizia russa era pronta ad attaccare le organizzazioni con armi automatiche in grado provocare danni concreti. Più volte la lotta alle bische era resa più difficile a causa di agenti corrotti che lasciavano scappare i criminali con il denaro delle scommesse.
I giri clandestini sono diffusi nelle grandi città come Mosca e San Pietroburgo, mentre le nuove normative hanno reso le cose più difficili ma nelle aree più remote si sente comunemente dire che non è cambiato molto. Il gioco è ancora diffuso, ma la corruzione lo è di più. Secondo diverse fonti all’interno del settore dei casinò, ci sono voluti soltanto alcuni mesi prima che le bische clandestine risorgessero dalle loro ceneri dopo l’introduzione della legge.
I numeri
Nel 2010, Oleg Bolderov, membro del dipartimento dei crimini economici della polizia russa, dichiarò che le forze dell’ordine avevano intrapreso una linea dura nei confronti del gioco d’azzardo che aveva portato allo smantellamento di 70 casinò e di 4.000 sale di slot machine nei primi sei mesi dalla normativa. Venne inoltre dichiarato che erano stati portati davanti in tribunale dalle autorità 600 giocatori illegali.
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