Alessio Vassallo, attore palermitano di 42 anni (nato il 13 giugno 1983), è uno dei volti più amati della televisione italiana, noto per il ruolo del giovane Montalbano nella fortunata serie Rai Il Commissario Montalbano e per apparizioni in fiction come La compagnia del cigno e I Leoni di Sicilia. Con una carriera ventennale tra teatro, cinema e TV, Vassallo rappresenta l'immagine del successo: charm, talento e una vita apparentemente impeccabile. Eppure, dietro le quinte, ha affrontato un demone silenzioso: la ludopatia, o disturbo da gioco d'azzardo (DGA), una patologia riconosciuta dal DSM-5 come dipendenza comportamentale che colpisce circa 1,5 milioni di italiani.
La sua storia, resa pubblica per la prima volta in modo così intimo nel 2023, non è solo un racconto personale di cadute e risalite, ma un monito potente contro un male che non risparmia nessuno, nemmeno chi “ce l'ha fatta”. Basandomi su interviste esclusive, apparizioni TV e articoli recenti (fino al 2025), ecco un profilo completo e cronologico della sua esperienza, utile per strutturare il tuo articolo. Ho focalizzato su fatti verificati, evitando speculazioni, e integrato citazioni dirette per vivacizzare il testo.
Le Radici: Un'Iniziazione Innocente che Diventa Voragine Emotiva
La dipendenza di Vassallo ha origini infantili, intrecciata a un vuoto affettivo familiare che ha amplificato il richiamo dell'adrenalina. Nato a Palermo e trapiantato a Roma per studiare recitazione all'Accademia Silvio D'Amico (diploma nel 2005), Alessio ha confessato di aver iniziato a giocare da bambino, in vacanza in montagna con i genitori: “Gioco dacché ne ho memoria: ho iniziato da bambino con Scala 40, in montagna con i miei”. Questo passatempo innocuo – carte, scommesse familiari – si è trasformato in un meccanismo di coping per un “buco nero” interiore, nato dalla percezione di un'infanzia segnata da genitori amorevoli verso di lui, ma non tra loro: “La verità è che loro erano amorevoli con me, ma non tra di loro”.
Durante l'ascesa professionale (primi ruoli negli anni 2010, boom con Montalbano nel 2012), la noia e lo stress della fama hanno accelerato il declino. Intorno ai 30 anni, il gioco è diventato “la mia amante, la mia droga”: slot machine, casinò online e scommesse, con sessioni notturne che lo isolavano dal mondo. “Mentre ero sul set pensavo che la sera avrei giocato”, ha rivelato in TV, descrivendo un circolo vizioso dove l'euforia post-vittoria crollava in un abisso di vergogna. La ludopatia si è sovrapposta a una relazione tossica, amplificando il caos: “Con la ludopatia e la dipendenza affettiva stavo tappando il buco nero che sentivo dentro”. Ha perso circa 50.000 euro in totale, con picchi di 3.000 euro buttati via in una notte – somme che, per un attore emergente, significavano ipoteche sul futuro.
Il Punto di Non Ritorno: Perdite Finanziarie, Relazionali e Fisiche
Il picco della dipendenza risale al periodo 2018-2022, quando Vassallo, al top della carriera (ruoli in Non è un paese per signori e teatro con La tempesta), si è trovato a sperperare risparmi mentre i genitori – papà ex commercialista in pensione, mamma casalinga – affrontavano difficoltà economiche. “Mancavano i soldi per fare la spesa e io di notte buttavo via anche 3 mila euro. Troppa la vergogna”, ha raccontato, paragonando il suo vizio a quello di giovani calciatori come Nicolò Fagioli: “Quando oggi sento la gente dare del coglione al calciatore […] mi viene da urlare: ‘Non è un coglione, è un ragazzo che sta male'”. Il gioco, spiega, crea dipendenza “esattamente come l’alcol, come la cocaina, come certe relazioni tossiche”.
Le conseguenze sono state devastanti:
- Finanziarie: Debiti accumulati, risparmi azzerati – “Credo di aver perso, al gioco, qualcosa come 50 mila euro”.
- Relazionali: Isolamento da amici e famiglia, fine di una relazione tossica che lo teneva in catene emotive.
- Fisiche e Psicologiche: Lo stress cronico ha scatenato il morbo di Crohn, una malattia infiammatoria intestinale. “Si rimane con il culo per terra e si guarda il mondo da un’altra prospettiva”, dice, citando uno dei personaggi interpretati, lo schermidore Paolo Pizzo.
In quel baratro, Vassallo ha toccato il fondo: il gioco non era più piacere, ma compulsione, un “comportamento problematico persistente” come definito dal DSM-5, con craving irresistibile e illusione di controllo.
La Svolta: La Vergogna come Catalizzatore, la Terapia come Salvezza
Il turning point arriva intorno al 2022, quando la crisi dei genitori lo costringe a un confronto brutale: “Ho smesso quando i miei non riuscivano ad arrivare a fine mese e io buttavo via soldi ogni sera”. “Ho detto basta e ho contattato una psicologa”. Da solo non se ne esce, ammette: la terapia cognitivo-comportamentale (tipica per il DGA) lo ha aiutato a ricostruire l'autostima, affrontando le distorsioni cognitive come l'”illusione del controllo” sulle vincite. Oggi, dopo anni di sedute, dichiara con orgoglio: “Io non gioco più. Non solo con l’azzardo”. Eppure, la fascinazione resta: “Se passo davanti a un Casinò, mi prudono le mani”. Continua le terapie, e nel 2023 ha “alzato un muro emotivo” per proteggersi dalle ricadute.
Nel luglio 2025, in un'intervista su Vanity Fair, Vassallo lega la sua rinascita all'amore con Ginevra Pisani (ex tronista di Uomini e Donne, fidanzata dal 2022): “Mi sposo perché ho bisogno di qualcosa che mi ancori”. Il matrimonio imminente (annunciato per l'estate 2025) simboleggia stabilità, un contrasto netto con il caos passato.
La Confessione Pubblica: Da La Volta Buona al Messaggio Universale (2023-2025)
Vassallo rompe il silenzio nel novembre 2023 con Vanity Fair, intitolando l'articolo “Alla fine ho vinto io” – una frase che diventa il suo mantra. Segue l'apparizione a La Volta Buona su Rai1 (14 dicembre 2023), dove Caterina Balivo lo definisce “ospite preferito” per la sua “verità sulla ludopatia”: “Perché devo essere perfetto? Anche io cado come tutti”. L'intervista, disponibile su RaiPlay, è un momento catartico: 20 anni di carriera tra “luci e ombre”, con un messaggio per i giovani: “Avevo tutto e ho perso tanto”.
Nel 2024, Il Fatto Quotidiano approfondisce: “Ho smesso di giocare però la fascinazione resta”. Su X (ex Twitter), la sua storia genera empatia – post di Balivo con 91 like elogiano la sincerità, mentre utenti come @ZeusMega si commuovono: “Bella intervista […] mi ha quasi commosso”. Nel 2025, MSN e altri media la citano come esempio di redenzione, legandola al dibattito nazionale sulla ludopatia (spese annue oltre 111 miliardi di euro).
Eventi Catalogati
| Anno/Periodo | Evento Principale | Citazione Chiave | Impatto |
|---|---|---|---|
| Anni '90-2000 | Inizia con giochi infantili (Scala 40). | “Gioco dacché ne ho memoria”. | Radici innocenti, ma seme di vulnerabilità emotiva. |
| 2010-2018 | Ascesa carriera (Montalbano), escalation ludopatia. | “L'azzardo era diventato la mia droga”. | Perdite iniziali, noia come trigger. |
| 2018-2022 | Picco: 50k euro persi, Crohn da stress, relazione tossica. | “Mancavano i soldi per la spesa e io buttavo via 3 mila euro”. | Isolamento totale, vergogna familiare. |
| 2022 | Svolta: terapia psicologica. | “Ho detto basta e ho contattato una psicologa”. | Primo passo verso la guarigione. |
| Novembre 2023 | Intervista Vanity Fair. | “Alla fine ho vinto io”. | Confessione pubblica, monito contro stigma. |
| Dicembre 2023 | La Volta Buona su Rai1. | “Anche io cado come tutti”. | Visibilità TV, empatia social (es. post Balivo). |
| Luglio 2024 | Il Fatto Quotidiano: “Mi prudono le mani”. | “La fascinazione resta”. | Aggiornamento su ricadute potenziali. |
| Luglio 2025 | Annuncio matrimonio, Vanity Fair. | “Ho bisogno di qualcosa che mi ancori”. | Rinascita relazionale, closure positiva. |
Il Messaggio di Vassallo: Una Lezione per Tutti
La storia di Alessio non è solo personale: è un appello alla destigmatizzazione. Come altri 900.000 italiani affetti da DGA, ha guardato “l’abisso poco alla volta, prima saltuariamente e con leggerezza, poi sempre più spesso”. Oggi, usa la sua piattaforma per sensibilizzare: “Da soli non se ne esce”. Per chi lotta, consiglia centri ASL, Giocatori Anonimi o il numero verde 800.558.822. Il suo “vittoria” non è assenza di tentazione, ma resilienza: un attore che, caduto, si è rialzato più forte.
per altre storie su celebrità che hanno affrontato lo stesso problema leggi il nostro articolo completa sulle celebrità insospettabili legate al gioco d'azzardo.